Rino produceva inizialmente la grappa più caratteristica
della tradizione veneta, da vinacce miste preferibilmente di uva a bacca rossa.
La linea dei prodotti comprendeva grappe bianche, invecchiate ed aromatizzate
alla ruta.
L’arrivo in azienda del figlio Sergio si tradurrà negli anni
in una profonda revisione tanto della concezione del prodotto, che delle tecniche
di lavorazione. Sergio Dal Toso ci accompagna con affabilità in una
ricognizione della sua articolatissima produzione ed ecco apparire, magari
in ampolle da farmacista ottocentesca o da bottega d’alchimista d’altri
tempi, grappe dal nome esotico, che solo Dal Toso sa distillare da rare uve:
l’Ottonel ed il Mandersfield. Citiamo a spizzico e ci dispiace di far
torto a quanto tralasciamo.
Ecco la grappa di Sirah, un vitigno dell’Aquitania e della Provenza,
trapiantato ai primi del Novecento nei Colli Berici, dalla personalità
decisa. E poi il Clinto, il Recioto, l’Amarone, il Pinot, il Cabernet,
il Moscato, il Tocai Rosso, d’obbligo a Barbarano ma da sempre una grappa
fine e garbata.
E’ difficile tenere dietro a tanto fermento, ma proviamo a ragguagliarvi
sulle ultime acqueviti sgocciolate dagli alambicchi di Ponte di Barbarano.
Traminer Aromatico, Müller - Thurgau, e Moscato Rosa sono stati ricavati
tanto le grappe che i distillati d’uva.
Chiudiamo con un distillato d’uva Bacò, ancora una volta un ibrido,
a riconferma di quanto questo tema conduttore sia radicato nella cultura popolare
vicentina e della fiducia che i distillatori ripongono nei risultati che queste
uve rustiche possono assicurare.